Vivi's blog :p

riflessioni sulla musica

il mio problema con la batteria è che mi piace suonare, ma non essere ascoltato. per me suonare è un’esperienza quasi spirituale e molto intima, non mi piace condividerla con persone che vogliono il fenomeno da baraccone o l’intrattenimento della serata, a cui importa solo di quanto sia orecchiabile il pezzo. ritengo che per suonare davanti ad un pubblico sia necessario un buon livello di recitazione, e io non sono un attore.

questo è il motivo per cui suono meglio quando sono da sola in camera con le cuffie, ed il mio unico pubblico sono i vestiti sulla sedia e le lenzuola disfatte. sento soltanto le emozioni che trasmette lo strumento, ed il mio tentativo di rispondergli, mentre cerco di onorarlo il più possibile. non mi piace fare “presenza scenica”, poichè credo che sia una ricerca di attenzioni da persone che possono solo giudicare (positivamente o negativamente; non è la reazione il problema, ma il presupposto da cui parte).

io vivo per la musica imperfetta: quella leggermente fuori tempo, dove solo i più attenti riconoscono il fill improvvisato, la lieve stonatura del cantante o il piccolo errore in fase di post-produzione.

i pezzi acculturati dove il fattore più interessante è la tecnica dei musicisti o la perfezione armonica non mi interessano per niente. quando appoggio la puntina del giradischi, voglio diventare uno spettatore della fase di creazione del pezzo. voglio essere l’uomo seduto accanto al tavolo dell’artista, che ascolta attentamente la litigata che porterà alla stesura del pezzo.
voglio empatizzare con gli scalini della scala antincendio dove butti i mozziconi di sigaretta mentre provi a trovare una rima che vada bene con la metrica del testo che stai scrivendo. voglio sentirmi come il vicino di casa che prova a dormire mentre la band del paesino fa le prove nel garage del pianista.

mi piace pensare di conoscere shameika, e sentirmi una comparsa nella vita di fiona apple che la osserva mentre prova ad affrontare la scuola e si rifugia nel jazz. mi piace sentirmi in colpa come se avessi tradito qualcuno mentre ascolto “lover, you should’ve come over” di jeff buckley.

d’altra parte però, non ho mai tradito nessuno, non ho mai conosciuto fiona apple e, ripeto, non sono brava a recitare.